Gary Moore è stato chitarrista rock blues di grande spessore, dalle numerosissime collaborazioni: Thin Lizzy, B.B. King, Albert King, Colosseum II, Greg Lake, Skid Row, George Harrison, Trilok Gurtu, Albert Collins, Jimmy Nail, Ginger Baker, Jack Bruce, Bob Dylan, Beach Boys, Ozzy Osbourne, Andrew Lloyd Webber.
In realtà non riuscì a diventare particolarmente popolare in USA, ma fu molto apprezzato in Europa dalla critica e dagli addetti ai lavori.
Ispirato da Peter Green, è associato all’immagine della Gibson Les Paul.
Il brano trascritto, dall’album “Still Got the Blues” è uno strumentale di intenso lirismo, che vede un uso quasi esasperato del bending su quasi ogni nota: questo fa sì che il l’esecuzione non si muova nei box tradizionali ma le diteggiature sono scelte in funzione della nota da suonare, anche a costo di aperture ampie.
E’ suonata con una Gibson Les Paul Doblecut, chitarra a 24 tasti che gli permette di raggiungere un acutissimo Fa (in bending) e di raddoppiare la melodia, già acuta, all’ottava superiore, in un range normalmente impossibile per la
chitarra.
Come amplificatore un Marshall JTM45 Plexi con Cabinet 1960 4x12 e coni Electrovoice 12M, che rendono un suono di grandissima presenza e impatto.
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