Pubblico qui alcune delle trascrizioni che nel corso degli anni ho realizzato come supporto alle mie lezioni. Esiste già molto materiale del genere in rete, però si tratta spesso di materiale inaccurato.
C’è da dire che una trascrizione non è mai “verità” assoluta, perché questa musica nasce prima suonata e solo a posteriori, a volte, trascritta; ogni trascrizione è solo un tentativo di interpretazione, secondo quanto l’orecchio,
l’esperienza del trascrittore e l’intelleggibilità della parte nel mix della registrazione consentono; molte parti sono confuse, nascoste nel missaggio generale, oppure troppo veloci per essere capite nei dettagli e nelle sfumature.
Queste difficoltà hanno fatto si che persino molte pubblicazioni ufficiali siano palesemente sbagliate; per non parlare poi della quantità enorme di trascrizioni imbarazzanti presenti in rete.
Solo da pochi anni sono apparsi strumenti software adeguati che permettono, ad esempio, di rallentare una registrazione senza modificarne l’intonazione, oppure di isolarne delle porzioni da ascoltare ciclicamente; in qualche caso
è possibile anche rintracciare in rete registrazioni multitraccia dalle quali ascoltare gli strumenti separati. Tutto molto distante dai metodi tecnologici a disposizione dei ragazzi della mia generazione, quando si rallentava la
rotazione del giradischi con la pressione del dito!
Una buona trascrizione, per uno strumento come la chitarra che permette molte diverse soluzioni per l’esecuzione dello stesso passaggio, deve — a mio parere — cercare di ricostruire il più possibile la diteggiatura originale, per avvicinarsi a comprendere il modo di suonare del musicista che si sta studiando.
Ovviamente la perfezione non esiste, e anche in queste pagine ci sarà un refuso, un’interpretazione non condivisibile, una diteggiatura sbagliata, una dimenticanza.
Ma una trascrizione deve servire ad andare oltre il semplice “copiare”, anche se questo può essere sicuramente un piacere: fare propri linguaggi e tecniche e saperle, con l’esperienza, incorporare nel proprio stile. Capire da soli come “funziona” un brano.
Per questo, quando un mio allievo riesce a trovare uno di quegli errori nelle mie pagine, festeggio insieme a lui la sua crescita musicale!